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giovedì 8 agosto 2013

KRANE

 
"Nei deserti infuocati della Tunisia di metà ottocento e su mari infestati da demoni, un avventuriero, che è anche un lord inglese, dovrà risolvere un mistero che potrebbe sconvolgere l'intero mondo occidentale. Accompagnato dalla fida Jasmine, tra oasi lussureggianti, castelli diroccati ed isole tropicali le sue avventure si snodano senza un attimo di tregua, sino alla...fine?"
Quella che leggete qui sopra è la presentazione del mio romanzo KRANE .   Qui sotto invece potete leggere in anteprima una pagina scelta tra quelle più significative. La scelta è difficile, perchè tutte le pagine sono importanti in quanto lo svolgimento della trama è un tutto unico ed è difficile estrapolare qualcosa che abbia senso compiuto di per sè.  Ma comunque questo è per stimolare l'appetito non è vero? 
N.B L'immagine qui accanto, tratta da Internet, raffigura El Borak, una tra le  fonti di ispirazione per il mio personaggio.
Ecco intanto una pagina...
    
"...El Kadar non aveva ancora trovato il sistema per uscire da questa trappola, aveva pensato di nuotare, quando l'acqua fosse salita più in alto delle sue spalle e poi, arrivato quasi all'altezza del soffitto, provare a spingere la botola in alto per uscire da li. Ma dubitava di farcela perché non aveva un punto su cui appoggiarsi e le spinte alla botola lo avrebbero rigettato sott'acqua senza combinar nulla. A forza di pensare però un'idea gli venne, arrischiata, pericolosa, ma forse l'unica da tentare. Non era quella di cercare di fabbricare una mina con la polvere delle pallottole, perché gli mancava il tempo ed una superficie asciutta dove lavorare. No, il suo tentativo sarebbe stato più semplice e anche più temerario. Si mise filosoficamente ad attendere che l'acqua riempisse i locali, che poteva ancora malamente vedere per mezzo di una piccola fessura tra la botola superiore ed il margine dell'apertura. L'acqua saliva sempre e ad un certo punto arrivò alle sue spalle. Già la porta per il locale inferiore non si vedeva più perché il livello dell'acqua era più alto. Tra poco avrebbe raggiunto il livello del soffitto della sala inferiore e allora, con meno volume da riempire, sarebbe salita più velocemente nella seconda stanza. El Kadar attendeva sempre. Galleggiava sull'acqua in verticale, facendo minimi movimenti per restare a galla e risparmiare le forze. Quando il livello dell'acqua anche nella seconda stanza fu tale da consentirgli di toccare la botola in alto, provò a smuoverla ma come previsto non ci riuscì a causa del problema anzidetto. Fu a quel momento che nuotando, mentre l'acqua saliva sempre, si spostò nella stanza al disopra della porta che dava accesso al locale inferiore ormai completamente inondato. Qui stette un paio di minuti a respirare profondamente, onde fare il più possibile provvista d'aria, poi si tuffò all'ingiù verso la stanza completamente sommersa..."