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martedì 17 maggio 2011

TANGOR di POLODA eroe sconosciuto di Edgar Rice Burroughs




E’ in sostanza l’ultimo eroe creato da Edgar Rice Burroughs ed il quarto di quest’autore le cui avventure sono di stampo fantascientifico, dopo le saghe di John Carter su Marte, Carson Napier su Venere o David Innes in Pellucidar. E’ sconosciuto ai più, proprio perché è l’ultimo personaggio ad esser concepito, o forse perché le sue avventure non hanno potuto concretizzarsi in un cospicuo numero di volumi. Infatti, Edgar scrisse solo due corti romanzetti di una sessantina di pagine ciascuno, “Beyond the farthest Star” e “Tangor returns”. Questi apparvero prima nell’antologia “Tales of three planets” insieme con altre opere dello scrittore, e poi nel volume della Ace book con copertine del compianto Frank Frazetta.

Colui che sarà rinominato “Tangor” sul pianeta Poloda, è un aviatore terrestre il cui vero nome non è mai detto nei romanzi, (a differenza della versione fumettata) che si trova ad esser mortalmente ferito nel corso della seconda guerra mondiale in un combattimento aereo contro dei Messerschmitts tedeschi.

Senza spiegazione apparente egli si ritrova poi nudo sulla superficie del pianeta Poloda, “oltre la stella più lontana”. E’ ovvio in questo caso il parallelo con l’avvento di John Carter su Marte.

Poloda però, a differenza della Marte di Carter, è un pianeta evoluto, la cui civiltà è paragonabile a quella terrestre, ma soffre di una guerra atavica tra due potenze, gli Uni (i buoni, anche nel nome ricordano gli Stati Uniti) e i Kapars, simili ai nazisti. Nel corso del romanzo Tangor avrà modo di conquistarsi anche una ragazza che ha nome Balzo Maro.

Dispiace che non ci siano altre storie di questo personaggio, ma recentemente è stato scritto un seguito da un altro autore, Mark Gillies, che ha portato avanti la storia in “Astride the farthest star”.

Nei fumetti, salvo errore, (il condizionale è d’obbligo in questi casi) a mia conoscenza solo la D.C. si è occupata di Tangor negli anni 70. In calce alla rivista dedicata a Tarzan apparvero 6 piccoli episodi che, salvo l’incipit e la lotta tra gli Uni e i Kapars, si distaccano notevolmente dalle storie di Burroughs. Molto probabilmente la saga era destinata a continuare, in quanto si può dire che le storie di Tangor non erano nemmeno decollate nel loro svolgimento. Invece, al finire dei capitoletti vediamo il personaggio addentrarsi in una dimensione ignota e le ulteriori avventure possiamo solo immaginarle. Poi inaspettatamente, sulle pagine di Tarzan family apparve un altro raccontino del personaggio, con accanto la ragazza che avevamo intravisto fuggevolmente nel primo dei sei episodi e che senza dubbio ha preso il posto della Balzo Maro del romanzo.

Leggere la breve saga di Tangor nella sua trasposizione a fumetti è comunque un’occasione per conoscere questo eroe semisconosciuto di Burroughs.